Rosalba QUINDICI
nuovo lavoro
Giulia LORUSSO
Bosco di segni
Alice BERNI
Carnale
Michelle AGNES
Tre Danze
Questo progetto coinvolge quattro compositrici di diversa provenienza geografica (nord, centro e sud Italia, Brasile) che hanno già collaborato fra loro in passato. Le loro estetiche, seppur diverse, sono accomunate dalla ricerca di una scrittura musicale che mira a rendere le persone, siano esse i musicisti stessi o gli ascoltatori, più consapevoli di ciò che accade loro intorno. Una percezione condivisa da tutte e quattro è l’idea che che alla musica contemporanea manchi, talvolta, una certa propensione all'apertura ed al coinvolgimento degli ascoltatori. Da qui la decisione di proporre una forma di concerto “alternativa” a quella tradizionale, che integri alla dimensione puramente musicale, una dimensione, per così dire, performativa, installativa e multimediale. Uno degli obiettivi principali è sicuramente il tentativo di generare uno spazio di ascolto inedito, uno spazio che possa incuriosire l'ascoltatore e metterlo nella condizione, non di semplice fruitore, ma di “co-creatore” assieme ai musicisti che sono sulla scena. Il risultato, dunque, vuole essere quello di una vera e propria “installazione umana” e la sala da concerto si trasforma, così, in sala di ascolto.
Tema attraverso il quale si declina l'intero progetto è “la pornografia”.
La sfida è di sradicare il significato del termine “pornografia” riducendolo all’essenziale: l’essenziale così è il “contatto”, nozione sviscerata ed interpretata secondo differenti sensibilità e differenti piani di significato: contatto come fonte originaria della produzione del suono, contatto con “l’altro”. Lo spettatore viene guidato nella percezione del suo corpo attraverso il rimando alla sua propria sensorialità, alla percezione del corpo in movimento nello spazio. Ecco che essenziale diviene, in un caso, il contatto in sé con una superficie che risponde “musicalmente” allo stimolo del musicista, in un altro, l'allusione alla danza ed al movimento del corpo nello spazio, in un altro il pieno coinvolgimento di tutti e cinque i sensi, ed ancora, l'attesa del suono prima che questi si manifesti, quella tensione che si crea nel momento in cui musicista e ascoltatore sono uniti in una vera e propria esperienza uditiva. Il rapporto sessuale così facendo si trasforma in rapporto comunicativo tra musicista e ascoltatore e la rappresentazione scenica diviene dunque una “pornografia” di questo rapporto.
Lo spazio della musica oltrepassa la musica e si fa scena: è spettacolo.
Mezzi-busti di manichini e superfici di carta vengono impiegati per produrre suoni. Giochi di luce diventano parte integrante dell'evento musicale stesso.
I musicisti non si limitano a suonare i loro strumenti, esplorano la realtà sonora del mondo con la totalità del proprio corpo, entrano in contatto con gli oggetti di scena, una scena che si costruisce e trasforma nel tempo. Non si tratta più di un brano di musica ma di una performance e di un’ istallazione multimediale.
Il progetto sarà scandito in quattro parti, quante sono le compositrici, della durata di 15 minuti circa ciascuna.